La Befana

 

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Era la mattina dell’Epifania. Per tutta la notte la Befana e la sua serva erano state in giro per tetti e per camini a portare i doni ai clienti. I loro vestiti erano ancora coperti di neve e di ghiaccioli.

— Accendi la stufa — disse la Befana — così ci asciugheremo. E riponi la scopa: per un annetto buono noti ci servirà.

Teresa rimise la scopa nel solito angolo, borbottando:

— Sarà bello, volare con la scopa. Ma adesso che c’è fior di aeroplani e di razzi non ne vedo proprio l’utilità. Intanto il raffreddore me lo sono preso e me lo tengo.

La Freccia Azzurra di Gianni Rodari

Preparandosi per Natale. Преди Коледа. Les préparatifs de Noel

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Questo treno è una meraviglia. Lo battezzerò la Freccia Azzurra, e voglio ritirarmi dal commercio se fin da domani non verranno i bambini a mangiarselo con gli occhi.

La Befana e Teresa dovettero fare non meno di venti viaggi su e giù per le scale per mettere i nuovi giocattoli in vetrina e sugli scaffali.

La Freccia Azzurra

Gianni Rodari

Giacomo di cristallo…

ohliov giacomo.jpg… libero al mare…

 

Una volta, in una città lontana, venne al mondo 
un bambino trasparente.
Attraverso le sue membra si poteva vedere come
attraverso l’aria e l’acqua.
Era di carne e d’ossa e pareva di vetro, 
e se cadeva non andava in pezzi, ma al più
si faceva sulla fronte un bernoccolo trasparente.
Si vedeva il suo cuore battere, si vedevano
i suoi pensieri guizzare come pesci colorati nella loro vasca.
Gianni Rodari

La befana

befana

Befana era una vecchia signora molto distinta e nobile: era quasi baronessa.

—La gente—borbotta qualche volta fra sé—mi chiama semplicemente «la Befana»,

e io non protesto, perché bisogna pure compatire gli ignoranti.

Ma sono quasi baronessa: le persone per bene lo sanno.

Gianni Rodari